DeepSeek cagato in Italia!

Questo #DeepSeek sta facendo da un lato urlare di gioia, e dall’altro di dolore, tutti quanti… ma, fino ad ora, non ho visto qualcuno che fa entrambe le cose. Al massimo molti non emettono proprio parola, ma nessuno si basa come basato/a. Quindi, il mondo mi chiama a riportare!!!

Ieri, dal nulla, la loro app era sparita da Google Play ed App(le) Store in Italia, senza spiegazione da parte di nessuno… ed ecco che oggi, sicuramente in modo ancora più amaro, si viene a sapere perché è successo: il nostro garante della #privacy ha disposto “in via d’urgenza e con effetto immediato, la limitazione del trattamento dei dati degli utenti italiani, perché ha chiesto chiarimenti sul trattamento dei dati, e l’azienda ha risposto in maniera ritenuta insoddisfacente — sulla base della stronzata di scusa che “noi non operiamo in UE!” che Cina e USA continuamente cacciano fuori pensando che siamo scemi.

Non solo i giornali come al solito cacciano paroloni, ma stavolta pure il #garante stesso, che dice che “ha bloccato“… ma la webapp è ancora bella che utilizzabile. Invece, le app mobile (che pure ancora funzionano, avendole installate prima o facendo sideloading): si, sono sparite in #Italia, ma non si capisce se è perché il garante ha parlato con Apple e Google (e mi è nuovo che quelli ascoltino richieste per rimozioni di app in occidente, ma magari mi sbaglio), o se siano stati i proprietari a levare da mezzo (e alcune fonti dicono di si), per valutare meglio la situazione…

Ma comunque, regà, irr garante c’ha ragione stavorta, dai. I dati vi vanno probabilmente a fanculo, e quindi è bene che almeno a livello legale si inquadrino i colpevoli, pure se nella pratica non c’è nessun blocco; e anzi, proprio visto che le cose stanno così, se volete potete continuare a usare il servizio! (P.S: Complimenti ai signorotti per averci messo pochi giorni a ‘sto giro, e non 5 fottuti mesi come con ChatGPT al tempo…)